11,8x11,8 in ~ Disegno, Acrilico, Pastello
Emozioni artificiali
Il professore entrò in aula seguito dal suo robot personale e, diversamente dal solito, diede ordine
al robot di sedersi al suo posto, poi, guardando gli allievi, ad alta voce chiese al robot se gli volesse
bene; il robot rimase qualche istante in silenzio, poi rispose con: “riformulare la domanda”. Il
professore, indicando il robot, disse: “questa è la risposta giusta! Sentimenti, emozioni, non sono
semplici parole. Eppure, c’è chi per il futuro è convinto di inculcare in questo ammasso di ferraglia,
plastica e cavi elementi emozionali tali, da renderli sempre più simili all’individuo umano. Mi
domando come si possa pensare di ottenere qualcosa di buono da un trabiccolo elettronico,
seppure dalle prestazioni eccezionali, quando noi, essere umani già in possesso naturalmente di
quelle componenti, non facciamo altro che manifestare continuamente l’incapacità di capirci, di
andare d’accordo, di non ammazzarci.
Se imperfetti siamo noi dopo migliaia di anni di esistenza, come possiamo credere di essere gli
autori di un sistema comportamentale perfetto ed autonomo? Dico perfetto perché se, nel
costruirlo, sbagliamo anche di poco, ne sortirebbe un essere senziente ed autonomo altamente
pericoloso date le sue capacità.
Per sperimentare quanto sopra, e cioè l’inserimento di concetti astratti, inizierei con le nozioni di
bene e male che, ovviamente, abbiano una interpretazione non relativistica. Pensate di trovare
una soluzione di valore assoluto? Secondo me non la troveremo mai.”
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