23,6x23,6 in ~ Pittura, Acrilico
C’era una osteria che dava sulla strada parallela ai docks della stazione separando quegli oscuri magazzini dalla allegra, antica schiera di case a ringhiera, la cui complessa ripartizione proprietaria, ne impediva qualsiasi ammodernamento. L’osteria occupava anche il cortile interno sul quale si affacciavano altri balconi. Nei giorni di sole gli inquilini se ne stavano seduti fuori casa; pareva quasi assorbissero tuti i raggi del sole prima che giungessero a terra, tanto era in ombra il cortile col suo campetto di bocce. Gianni ed io, una sola volta avevamo tirato qualche boccia, ma la partecipazione al gioco di quell’anfiteatro che ci sovrastava, ci indusse a non farlo più. Non solo nell’assordante vociare riconoscevi consigli di vario genere, emergevano chiarissimi insulti e precisazioni circa il nostro stato mentale per non citare consigli circa le nostre pratiche sessuali.
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