Aggiunto il 16 mar 2016
Così, dal finestrino di questo treno, spinto dai miei bisogni estetici, distruggo tutto ciò che vedo di mal fatto: cascine sgangherate, brutte case, serbatoi grotteschi, recinzioni e tanto, tanto altro che compare velocemente e senza sosta nel paesaggio, perché il brutto non ha fine.
Dove butto l’occhio c’è qualcosa che non va ed è l’uomo, sempre lui l’artefice; un buzzurro senza coscienza e così, viaggiando incantato, continuo la mia inesorabile opera.
Dovrebbero osannarmi per lo sforzo mentale che dedico a quest’opera risanatrice, e magari anche ricompensarmi per l’energia demolitrice che consumo nello sforzo di spianare le cose ed invece, nei miei viaggi di ritorno, tutte le volte mi accorgo che c’è gente incazzata che strepita ed impreca nei pressi della propria brutta casa demolita, del pollaio distrutto o di un capannone industriale spazzato via dal mezzo di un campo di lavanda...ma andate a vivere sotto terra immeritevoli abitanti di questo pianeta!