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Aggiunto il 5 ago 2016

Racconti tra donne


Quando entrò in negozio con l’abito di candido lino, le scarpette color marocchino ed il panama in mano, mi si apri la mente a sogni di terre lontane, al sole abbagliante di polverose città tropicali, al mare solcato da prue di navi bisunte, alle palme, alla gente con vesti sgargianti, al sudore, all’afrore.
Continuai a servire i clienti seppur con la mente fuggivo a braccetto di quell’uomo mai visto ma sempre sognato e, finalmente, arrivato in un momento improvviso, fatato.
Ammiravo rapita il suo abito floscio dalle morbide pieghe adattarsi ai passi ciondolanti di marinaio in banchina
Intanto in attesa lui tastava, tra pollice ed indice, gli sfilatini di pane francese fino a scegliere quello che gli sembrava più adatto. 
Quando venne il suo turno, appoggiandomi la baguette sul bancone, mi chiese se potevo tagliarlo per il lungo con cura ed imbottirlo con un etto di prosciutto di Parma e quattro carciofini sott’olio ben strizzati.
Allora, tanto per rompere il ghiaccio, dissi qualcosa sul buon appetito del viaggiatore, ma subito mi precisò che la pagnotta non era per lui, col suo mal d’auto non aveva certo appetito, ma per sua moglie in attesa di fuori, seduta al volante.

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