Aggiunto il 19 ott 2016
Le cose che ci ho infilato in questo armadio non lo so nemmeno io! E’ un caos, e me ne accorgo ogni volta che lo apro per cercare un vestito, una giacca o qualcosa che so di averci messo.
Il problema è che non butto via niente, ed anche se trovo un vecchio paio di pantaloni di tanti chili fa, mi dico che prima o poi dimagrirò e lo rinfilo nell’armadio, in quel vortice statico di vestiti, camicie e cappotti compressi.
Mi ci infilo come fosse una stanza senz’aria; in apnea tasto e ritasto ripassando nella memoria il tatto ruvido di quella lana o lo scivoloso impermeabile di nylon mentre il volto, le orecchie e i capelli strisciano deformandosi nel buio percorso delle stagioni.
Ecco la giacca spinata con le toppe di cuoio. Ed ecco il pantalone di velluto col bottone mancante! Lo so, è del giusto colore.
Le cravatte? Questa di seta ha righe marroni e rosso mattone e quest’altra è invece azzurra, la riconosco: ha l’etichetta più larga e mezzo scucita.
Mi manca la camicia: è appesa la in fondo dove arrivo col braccio arcuato a sfilare la gruccia dal corrente da tanto piegato dal peso; tasto, infilo il dito sotto il gancio, sollevo e sfilo la camicia. E’ da stirare.
Calze, cinghia e scarpe non sono un problema. Per oggi sono vestito; non metto ancora il cappotto perché non è poi così freddo come dicono; posso rimandare la cosa ad un prossimo viaggio quando avrò tutto il tempo che serve.