30x30 cm ~ Pittura, Acrilico
Vacanza giapponese
Alfredo e Tina, a distanza di una settimana dal loro viaggio in Giappone, vollero commemorare l'evento
invitando me e mia moglie a cena, ovviamente in stile giapponese. Alfredo ci aprì la porta agghindato in
maniera da richiamare il Giappone, quindi; ciabatte infradito, calzoncini bianchi, larga giacca di pigiama
stretta in vita da un foulard; i radi capelli, raccolti e fissati con un elastico dietro la nuca, essendo corti,
sfuggivano alla presa e raddrizzandosi formavano un cresta un po' ridicola. Tina indossava un chimono
azzurro e bianco che, bisogna dirlo, le donava tantissimo. Alfredo ci assicurò che quella messinscena,
degna dei quadri viventi dell'ottocento, era dedicata solo a noi e solo quella sera, quindi non avremmo
dovuto meravigliarci di tutto.
Ci sedemmo per terra onde poterci adeguare al tavolo opportunamente basso, cosa che richiese un certo
sforzo di addome , dovendo schiacciare la pancia. Niente posate, solo bastoncini e ciotole per
sorbire brodini ed altro genere di liquidi. Non descrivo il pasto perché non ci ho capito niente, rendo noto
soltanto che al terzo boccone che mi cadeva sui pantaloni, Tina, compassionevole, mi armò di forchetta ed
in seguito di cucchiaio, quando vide che col tovagliolo imbibito di sakè cercavo di smacchiarmi la patta
dei calzoni. Ma...non si è mangiato male.
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