15,8x15,8 in ~ Pittura, Acrilico
Il buon montone
L’ospite afferrò dal piatto comune un pezzo di montone e lo sbriciolò facendone cadere i
frammenti sopra la montagnola di riso allo zafferano. La cosa, in una mensa meno rustica, avrebbe
potuto scandalizzare, ma lì, in un locale mezza muratura e mezza tenda, con la fame che divorava
lo stomaco, apparì come doveva apparire: piacere di ospitare e generosità. Non pensavo che la
Palestina avesse inverni così freddi e che il montone si raffreddasse così in fretta. Il grasso si
raggrumava rendendolo meno piacevole e quel sapore di sego, mi rammentò che era più di una
settimana che mangiavo montone. Uscii dalla tenda con la voglia di casa. Il vento mi sferzava la
faccia con qualche granello di neve. Mi guardai intorno: le case, con l’aspetto di presepe, erano
tutte dotate di antenna parabolica e, cosa che mi colpì, sopra un tetto, la carcassa rovesciata di
una jeep, invitava a fare ipotesi su cosa le fosse accaduto.
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