19,7x19,7 in ~ Pittura, Acrilico
Il cancello chiuso
Sembra impossibile che una casa in cui hai abitato venga demolita; eppure m’è capitato più d’una
volta.
Quando te ne accorgi, un istantaneo senso di smarrimento ti pervade: dove sono quello spazio e
quel volume? Ancora: ho dimenticato qualcosa che ho rimandato di prendere? E: dov’è tutto il
tempo in cui ci ho vissuto?
Domande sciocche che comunque si affacciano alla mente.
Ancora oggi, dopo tanti decenni, quando passo vicino alla casa di mio nonno ed ai suoi terreni,
coperti di alberghi e di villette, ripasso i confini invisibili della sua casa e, se mi concentro, trovo il
punto dov’era il fico e sento il calore estivo fra le sue foglie ed il sapore dolce di quei frutti scuri.
Dell’ultima casa che è stata demolita ne han fatto un passaggio; una strada che è la cosa meno
intima che ci sia. Sul marciapiede han messo delle panchine; una è proprio dov’era il salotto e mi ci
son seduto; ho guardato l’orologio: era l’ora in cui chiudevo il cancello.
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