31,5x31,5 in ~ Pittura, Acrilico
Uomini grevi
Grosse e grigie sagome indefinite: sono uomini nella nebbia; escono dalle stinte case che circondano la piazzetta. E’ una gran comodità che il capolinea sia lì, proprio a pochi metri dall’albergo. Li porterà a casa il trenino i passeggeri del sabato sera; anzi della Domenica mattina perché è passata mezzanotte. E’ tardi per chi non abita a Milano, ma viene di lontano a far l’amore qui dove nessuno li vede ma tutti sanno. I vitelloni della Brianza sano lavoratori, scapoli per inerzia e timidezza; arditi e donnaioli solo al bar. Invecchiano di lavoro tra fabbrica e campi; invecchiano con la madre, sempre più vecchia ma attenta che il figlio non disperda soldi e seme. Perse le occasioni, passata l’età, rimane sempre il mensile amore con le donne infreddolite della piazzetta al capolinea.
Hanno cenato in abbondanza per mantenere grevi i grossi corpi e poi camminato senza meta, come ragazzotti un po’ chiassosi, e poi l’amore, desiderato e temuto. Son donne in gamba, ci sanno fare e mettono soggezione.
si siedono lontano uno dall’altro; non si parla mai d’amore quando l’amore si fa, ma solo quando si inventa.
Via da Milano; vai lontano; lo sferragliare del trenino cancellerà la tua voce e il tuo triste amore.
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