Blog

Il Professor Faccenda

Aggiunto il 4 feb 2016

Il professor Faccenda, lo devo ringraziare perché ha detto un sacco di cose che penso anch'io anzi, sicuramente che pensano in tanti: a chi compera quadri, compri quello che piace senza preoccuparsi di quanto sia pubblicizzato; a chi fa quadri, fate quello che sentite senza preoccuparvi di scopiazzare cose che vanno di moda perché, in fin dei conti, la vita è breve ed è pertanto inutile correre dietro alle ambizioni degli altri rinunciando alle proprie perché, se sono valide, prima o poi emergono anche se non ci sei più in carne ed ossa.
Io penso che lui, il professore, sia influenzato parecchio dalla vita di Paolo Uccello che tanto povero era da doversi dipingere gli uccelli su tavolette, visto che non poteva permetterseli veri e che, pur essendo un grande, anzi grandissimo com'è riconosciuto oggi, mori povero in canna.
Un bell'equilibrio tra caducità ed eternità.

Continua a leggere

Attesa

Aggiunto il 27 gen 2016

AttesaL’ora è questa. 
Cosa dice l’altoparlante, un ritardo di?...
Non è il nostro; Il nostro è in orario.
Un puntino lontano che prima non c’era si ingrandisce.
Il treno traballa possente e pesante tra i binari lucenti che pare assecondino quel bizzarro voler deragliare.
La locomotiva è un volto; una maschera di acciaio con occhi naso e bocca.
Rapido, incombe ed aggredisce i piccoli uomini fermi sulla banchina e poi li ignora, li sorpassa non curante e il rumore dei freni che mordono il ferro e lo bruciano, stridendo e cigolando.
Lento mastodonte generoso, rallenta, quasi caracolla infine e poi si ferma.
Eccolo, è lui! 
Dove? 
In quarta carrozza.

Continua a leggere

visita al Forte di Bard

Aggiunto il 24 gen 2016

Trentacinque anni fa ci arrampicammo io e Rosanna fin cima alla fortezza di Bard. Era completamente abbandonata e riuscimmo ad entrarvi grazie alle indicazioni di un  giovane donna che vi si recava regolarmente per prendere il sole, tanto per far capire come fosse deserta. Era stato una prigione, cosa che non gli aveva certo garantito delle buone manutenzioni per cui, dato anche l'abbandono era piuttosto mal ridotto. 

Ieri ci siamo ritornati ed è stato come riconoscere nei panni di una sofisticata nobildonna la sguattera della trattoria dell'angolo. Bard vale la pena di essere visitata indipendentemente dalle mostre che organizza. Un consiglio che dò, è quello di visitare le prigioni perché completano la claustrale, fredda e opprimente sensazione che li dentro si facessero solo cose noiosamente e letalmente serie.

Ci sono un'altro paio di cose che mi hanno colpito nell'interminabile museo delle Alpi, permanentemente ospitato nel forte e che, nonostante non apprezzi le montagne perché non adeguatamente livellate, ho visitato e sono le rustiche statue in legno di sant'Erasmo e Santa Barbara che ho fotografato; da sole valgono il sacrificio di percorrere fino in fondo l'abbondante contenuto del museo con i suoi apprezzabili giochi visivi ma non acustici.

 

Continua a leggere

Il piazzista

Aggiunto il 22 gen 2016

Il venditore di piazzaUna volta avevo una donna che mi accompagnava di piazza in piazza a fare il mio mestiere di venditore ma poi, dopo un lungo periodo di pioggia, decise che quella vita non era fatta per lei e se ne andò con un pescivendolo del quale amava le unte fritture e che, in sovrappiù, aveva una casa ed un sicuro e proficuo giro di mercati da ammorbare con i suoi pesci d’epoca.
Io giro molto e vendo di tutto piazzandolo bene alle donnette che mi circondano, attratte dalle mie parole amplificate dagli altoparlanti avvitati sul tetto del furgone ed ho sempre, dentro di me, l’incrollabile certezza di vendere qualsiasi cosa mi si dia: oggi vestiti, domani pentole o scope. 
La mia è un’arte; un magnifico dono che non posso tradire per questo o quel lavoro, o per una donna che teme le immancabili ritorsioni per la vendita di oggetti difettati.

Continua a leggere

La dattilografa

Aggiunto il 20 gen 2016

DettaturaDopo tanti anni di inutili romanzi e di poesie inedite, mi rammarico di aver guardato il mondo attraverso la fantasia, chiuso tra queste pareti ingiallite dal fumo. 
Eppure fui un artista o meglio, tale mi definivano: uno scrittore dalla sbrigliata fantasia che manipola la realtà quotidiana ed il mondo che la contiene ottenendo effetti narrativi sconcertanti; a volte struggenti, altre edificanti.
Pezzi di critiche che ho conservato in un album anch’esso ingiallito dal tempo e dal fumo, dove i ritagli hanno ormai la consistenza della carta bruciata.
Guardo Mina, la dattilografa, che aspetta le mie parole: è sciatta e corpulenta; le dita tozze e grasse come grassi sono i tasti della “Olivetti” in attesa anch’essa delle mie parole.
Sbuffo.
“Vaffanculo, oggi non ho voglia di lavorare! Torna domani.”
E’ abituata, non se la prende e se ne andrà mobilitando il suo consistente culo attraverso la porta.
La guardo raccogliere le sue cose.
“A domani Mina”
“Ciao Maestro; segno tre ore come d’accordo?”
“Come d’accordo”
E pensare che una volta mi dedicava ben altre ore.

Continua a leggere

Roma

Aggiunto il 15 gen 2016

RomaQuelle rare volte che sono a Roma non so dove andare: è troppo quello che c’è e allora è come se dovessi scegliere un pasticcino fra mille.
Qualche volta mi azzardo a cercare un posto che frequentavo in gioventù, per poi scoprire che è tutto diverso, oppure mi infilo in qualche vicolo con la pretesa di arrivare là dove dico io.
Alla fine comunque mi trovo sempre al Colosseo dove la gente non si accorge d’essere tra cose antiche ed imbambolata da tutta quella sceneggiatura di roba rotta, si fa una foto di fianco ad un gladiatore, finto.
Roma, Roma, davanti alla fontana di Trevi un centurione conta i soldi avuti dai turisti e un giapponese tasta la fontana: che è proprio di marmo.

Continua a leggere

Giardino italiano

Aggiunto il 13 gen 2016

Giardino italianoSi spengono le luci; la festa sta languendo.
La tersa aria del mattino e l’ombra azzurra sulle cose; 
blu negli angoli più bui e brividi di indefinibile attesa.
Adesso cosa farò?
Fuori c’è il sole e la vista di un bellissimo giardino italiano

Continua a leggere

Il Risveglio

Aggiunto il 8 gen 2016

Il Risveglio 2Che brutta cosa svegliarsi.
La realtà si ricompone anche troppo in fretta mentre mi tiro giù dal letto programmando le prossime, abituali mosse. 
Cosa indosserò sta’ mattina; che tempo farà?
La barba di sicuro, quella la devo fare: ho un paio di appuntamenti.
Mi si chiude lo stomaco al pensiero di incontrare gente. 
Che palle!
Un fastidio che si somma alla nausea.
Ho fumato troppo ieri sera.
Su, andiamo!
Un giorno dopo l’altro 
per un’eternità
le cose sempre uguali
tatata ta ta ta…

Continua a leggere

La Befana

Aggiunto il 6 gen 2016

La Befana, GalliIo non credo a Babbo Natale, ma credo alla Befana.

La befana so come è fatta e come è vestita: non è bella e ha le scarpe rotte; inoltre mostra un sacco di toppe al vestito.

Magra com’è, e povera al punto di volare su una scopa e non su una comoda slitta trainata da grosse renne, ha il coraggio di girare nel gelo della notte con un sacco pesante, pieno di doni per i bambini.

Ho l’impressione che più povera sia e più voglia donare agli altri, senza preoccuparsi di quello che può rimanerle in fondo al sacco per sfamarsi; non posso anche fare a meno di pensare che non le spiaccia essere brutta e magari derisa da chi la incontra perché è quello che ha dentro e quello che fa che la rende bella e chi se ne accorge così la vede la Befana: bella.

Io penso che quando si è inventata, abbia voluto mettere in pratica gli insegnamenti di quello per il quale si festeggia il Natale.

Quell’altro invece, quello grasso e grosso col barbone bianco e che ride come un fesso, non mette in pratica altro che uno strano spirito natalizio, fatto di amore per un giorno comperato coi regali.

Continua a leggere

Allo specchio

Aggiunto il 6 gen 2016

Davanti allo specchioEppure, son proprio io, con quella barba ispida e mezza bianca. 
Sembro un vecchio!
Ma…un po’, magari solo un po’ lo sono.
Via la barba e spazzola i denti, chissà che qualcosa si rimedi ancora.
Però, se mi guardo bene, nel complesso, non sono male.
Se tiro la pancia e gonfio il petto…insomma!...
Non resisto molto, soltanto il tempo per tirarmi un po’ su il morale, insomma quanto basta per vedere che ho ancora molte parti toniche e all’occorrenza turgide.
‘Sta mattina è freschino: niente doccia, fossi scemo!

Continua a leggere
Realizzato da Artmajeur